- Parliamo di carico anticolinergico: gli effetti collaterali dei farmaci anticolinergici

“Non voglio più prenderla, è sempre peggio, non riesco più a ingoiare“. Attenzione, quella che suona come un’accusa di un paziente confuso potrebbe essere l’effetto collaterale di un farmaco! Alcuni effetti collaterali dei farmaci anticolinergici possono manifestarsi come disturbi relativamente innocui come secchezza della bocca o stitichezza, ma in alcuni casi possono anche comparire sotto forma di  aritmie cardiache o come peggioramento di una demenza o delirio. Leggete che cos’è il carico anticolinergico e quali farmaci sono noti per causare effetti anticolinergici a breve o a lungo termine.

Che cos’è un effetto anticolinergico?

Il termine anticolinergico è usato dai medici per descrivere tutte quelle sostanze che bloccano l’azione del neurotrasmettitore acetilcolina nel sistema nervoso. Questo neurotrasmettitore è importante per molti processi fisiologici, non solo nel cervello, ma anche nel tratto gastrointestinale, nelle vie respiratorie, nelle vie urinarie e negli occhi. Questi processi possono essere influenzati da molte sostanze, come quelle contenute nei farmaci per il trattamento della malattia di Parkinson o per l’asma, dove l’effetto anticolinergico è terapeuticamente auspicabile. Poi ci sono sonniferi, sedativi, antidepressivi, antidolorifici che hanno effetti anticolinergici non auspicabili che sono da considerare, a tutti gli effetti, reazioni collaterali.

Che cos’è un carico anticolinergico?

È noto che, se una persona assume due o più farmaci con effetti anticolinergici, questi effetti si sommano e ciò viene definito „carico anticolinergico“ e può avere conseguenze a breve o a lungo termine. Questo avviene soprattutto nei pazienti più anziani: infatti, succede spesso che i familiari osservino un deterioramento delle condizioni generali o che disturbi esistenti si intensifichino o se ne aggiungano di nuovi. Per questo motivo, gli esperti reputano dannosi gli effetti anticolinergici indipendentemente dal fatto che siano desiderati o meno, siano essi disturbi visivi, confusione, problemi digestivi e urinari. Inoltre, secondo le ultime scoperte, l’assunzione di farmaci anticolinergici è strettamente correlata all’insorgenza di sindrome di Alzheimer.

Sintesi dei tipici effetti anticolinergici

Cervello/sistema nervoso

  • Effetti da lievi a moderati: debolezza, dimenticanza, difficoltà di concentrazione.
  • Effetti pesanti: grave irrequietezza, disorientamento, delirium.

Bocca

  • Effetti da lievi a moderati: secchezza della bocca.
  • Effetti pesanti: problemi nel parlare, diminuzione dell’appetito.

Occhi

  • Effetti da lievi a moderati: occhi secchi, dilatazione della pupilla, sensibilità alla luce.
  • Effetti pesanti: Deterioramento visivo, induzione di glaucoma.

Cuore

  • Effetti da lievi a moderati: aumento della frequenza cardiaca.
  • Effetti pesanti: aritmie cardiache.

Tratto gastrointestinale

  • Effetti da lievi a moderati: costipazione, ridotta attività intestinale.
  • Effetti pesanti: malassorbimento di altri medicinali.

Vescica

  • Effetti da lievi a moderati: problemi vescicali.
  • Effetti pesanti: ritenzione urinaria, infezioni del tratto urinario.

Cute

  • Effetti da lievi a moderati: ridotta sudorazione.
  • Effetti pesanti: squilibrio nella regolazione della temperatura.

I medici lanciano l’allarme

Oggi l’aspettativa di vita aumenta e con essa, anche i disturbi legati all’età. In questo contesto, quindi, l’argomento del carico anticolinergico assume un’importanza crescente. Gli scienziati sono sempre più consapevoli dei danni a breve e a lungo termine causati dai farmaci anticolinergici. Inoltre, è stato documentato che l’assunzione di anticolinergici potrebbe avere un nesso causale con il morbo di Alzheimer. Sempre più medici e farmacisti riconoscono gli effetti collaterali degli anticolinergici che il più delle volte sono facilmente riconoscibili. A volte sono invece effetti aspecifici e difficili da riconoscere, ad esempio, se c’è un generico deterioramento della vista o difficoltà di deglutizione o stitichezza cronica. In ogni caso molti medici e farmacisti cercano di trovare alternative e mettono in guardia contro l’automedicazione incontrollata.

Cosa posso fare per abbassare il mio carico anticolinergico?

È importante che i pazienti che fanno uso di farmaci psichiatrici, le persone che assumono più farmaci e gli anziani, affrontino consapevolmente il problema del carico anticolinergico. In particolare, se si assumono antidolorifici, psicofarmaci e antistaminici prescritti da un medico. Se si nota uno o più degli effetti collaterali di cui sopra, su se stessi o su un parente, si dovrebbe immediatamente consultare il medico. Spesso esistono alternative efficaci. Consigliamo, inoltre, di consultare un medico o un farmacista prima di acquistare medicinali da banco come la Xamamina e di evitare di assumere sonniferi o sedativi senza che siano stati prescritti da un medico professionista.

Sospetti effetti collaterali? Per favore, segnalali!

Alcuni anticolinergici causano effetti collaterali subito dopo l’assunzione, altri possono richiedere del tempo. In caso di sintomi o strane sensazioni, si prega di informare immediatamente il medico. È importante condividere la tua esperienza con altri pazienti e informare il pubblico, ti preghiamo quindi di descrivere i sintomi anche sul nostro portale medikura.com. La tua segnalazione rimarrà anonima. Con la tua segnalazione, dai un importante contributo alla sicurezza dei farmaci e contribuisci a migliorare le informazioni sull’uso responsabile dei farmaci.