- Medicazione durante la gravidanza – effetti anche sul feto
È lungo l’elenco dei medicinali che non dovrebbero essere presi in gravidanza per il loro potenziale effetto nocivo sul nascituro. Tuttavia i medicinali, compresi i prodotti da banco, per i quali non sono disponibili prove scientifiche certe del danno fetale che possono provocare, è ancora più lungo. I farmaci in gravidanza sono sostanzialmente come una „spada di Damocle“ per il bambino.
- Attenzione, anche con prodotti innocui
- Effetti collaterali: gli orrori di Contergan e Duogynon
- Maggiore sensibilità agli effetti collaterali
- Antidolorifici durante la gravidanza - solo quando realmente necessario
- Farmaci per il raffreddore - l'aria fresca è meglio
- Antibiotici - a volte necessari
- Malattie croniche - cosa fare?
- Aiutare le altre donne in gravidanza e segnalare i tuoi effetti collaterali
Attenzione, anche con prodotti innocui
In linea di massima sarebbe meglio non assumere farmaci durante la gravidanza. Il flusso sanguigno della madre e del bambino è strettamente collegato tramite il cordone ombelicale e tutto ciò che la donna in gravidanza assume, finisce anche nella circolazione feto. In molte pubblicazioni mediche del settore vengono citati studi che rivelano nella circolazione del feto la presenza fino all’80% del farmaco assunto dalla madre. Gli studi scientifici su donne incinte sono consentiti solo in misura estremamente limitata per motivi etici ed é per questo che gli effetti dei farmaci nella circolazione fetale sono ampiamente sconosciuti. In gravidanza bisogna fare attenzione anche con il semplice antidolorifico! Spesso ad esempio in gravidanza si assumono antidolorifici per il mal di schiena a causa dell’aumento di peso, o per il mal di testa causato dagli ormoni.
Effetti collaterali: gli orrori di Contergan e Duogynon
Lo scandalo della talidomide ha fornito un terribile esempio di danni ai feti causati da effetti collaterali all’epoca sconosciuti. Alla fine degli anni ’50 in Germania e non solo, sono nati da 5.000 a 10.000 bambini con gravi malformazioni degli arti. Le loro madri avevano assunto il Contergan (talidomide) durante la prima fase della gravidanza – come sedativo per la nausea mattutina. Il principio attivo talidomide oggi viene prescritto solo per combattere i tumori gravi e maligni, e mai durante la gravidanza. Anche il Duogynon, prescritto nei primi anni ’70 per curare i disturbi del ciclo e come test di gravidanza, ha fatto scalpore. Il preparato, a base di ormoni femminili progestinici ed estrogeni, è responsabile nel feto di danni al sistema nervoso centrale e – in interazione – di difetti cardiaci e malformazioni della vescica.
Maggiore sensibilità agli effetti collaterali
Non esistono studi affidabili sul consumo di farmaci nelle donne in gravidanza. Il professor Christof Schäfer, pediatra e direttore medico del Centro di Farmacovigilanza e Counselling per la Tossicologia Embrionale dell’ospedale Charité di Berlino, dice tuttavia, che esiste una maggiore „consapevolezza“ da parte delle donne in gravidanza, soprattutto nel gestire i farmaci „quotidiani“ e i loro effetti collaterali. In particolare nell’attenzione all’assunzione di antidolorifici ed eventuali interazioni con altri farmaci, ma anche di effetti collaterali come quelli provocati dagli spray nasali e dai farmaci per il trattamento della tosse.
Antidolorifici durante la gravidanza - solo quando realmente necessario
L’acido acetilsalicilico (aspirina) non ha generalmente effetti collaterali rischiosi sul feto durante le prime dodici settimane di gravidanza. Successivamente, tuttavia, riduce la contrattilità dell’utero e può ridurre le contrazioni in interazione con altri farmaci. C’è anche il rischio di una maggiore perdita di sangue durante il parto perché l’aspirina inibisce la coagulazione. Inoltre anche 500 milligrammi di aspirina possono aumentare il rischio di emorragia cerebrale nei bambini prematuri. Il paracetamolo è generalmente considerato un preparato a basso rischio durante la gravidanza. Tuttavia, studi norvegesi e danesi suggeriscono come effetto collaterale del paracetamolo una successiva iperattività del bambino e un comportamento sociale disturbato. L’ibuprofene non deve essere assunto in nessun caso nell’ultimo terzo della gravidanza: si sospetta che possa provocare difetti cardiaci congeniti.
Farmaci per il raffreddore - l'aria fresca è meglio
In generale, tutti i farmaci assunti durante la 6°-12° settimana di gravidanza possono avere effetti collaterali particolarmente importanti, perché in questo periodo si formano gli organi del bambino. Queste sostanze entrano nella placenta attraverso il flusso sanguigno e vengono così assorbite dall’embrione è per questo che bisognerebbe consultare sempre il medico prima di assumere qualsiasi farmaco. I farmaci per la tosse contengono spesso diversi principi attivi ed i loro effetti collaterali possono provocare effetti dannosi sul feto. La codeina, come effetto collaterale, può provocare depressione respiratoria e disidratazione. Ad esempio lo spray nasale con Oximetazolina per breve tempo dovrebbe essere innocuo durante la gravidanza. Tuttavia, se usato per un periodo di tempo più lungo, l’effetto decongestionante può interferire con i vasi sanguigni dell’utero e ridurre il flusso sanguigno alla placenta. Il bambino riceve meno ossigeno e il suo battito cardiaco rallenta.
Antibiotici, a volte necessari
É possibile che il medico prescriva antibiotici durante la gravidanza per trattare gravi infezioni batteriche. Il mancato trattamento di un’infezione può essere più pericoloso per la madre e il bambino rispetto agli eventuali effetti collaterali. Esistono antibiotici per cui non si conoscono effetti tossici, ad esempio per l’ampicillina. Le tetracicline invece devono assolutamente essere evitate in gravidanza, infatti possono causare una colorazione giallastra dei denti del bambino. Gli aminoglicosidi come la gentamicina, come effetto collaterale, potrebbero causare sordità.
Malattia cronica, cosa fare?
l’ipertensione o il diabete, occorre considerare attentamente se la terapia può essere mantenuta o continuata con un farmaco sostitutivo e quali conseguenze abbia una possibile interruzione della terapia. Durante la gravidanza, il cortisone viene filtrato dalla barriera placentare fino a una certa dose. Invece dosi elevate oltrepassano la barriera placentare e vengono a contatto con il feto e questo aumenta il rischio di disturbi della crescita nel bambino e possono provocare a il diabete gestazionale. Gli ACE inibitori, invece, non devono essere assunti durante la gravidanza perché possono causare danni al cervello e ai reni del feto. Anche il distacco precoce della placenta e le nascite premature sono stati considerati un’interazione tra farmaci. La maggior parte dei farmaci contro il diabete non sono stati sufficientemente studiati per quanto riguarda i loro effetti collaterali in gravidanza. Il modo più sicuro per trattare il diabete in gravidanza sembra essere quello di passare all’insulina umana.
Aiuta le altre donne in gravidanza e segnala i tuoi effetti collaterali
La migliore medicina per il feto é la non medicina. Tuttavia, questo non sempre funziona nei lunghi nove mesi di gravidanza. Se avete sperimentato effetti collaterali dei farmaci durante la gravidanza, segnalateli qui – e aiutate altre donne in gravidanza.
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